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Cos'è una donazione?
21. 12. 21

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COS'È UNA DONAZIONE?

L’articolo 769 del Codice civile definisce la donazione come il contratto con cui una parte (il cosiddetto donante), per spirito di liberalità e gratuità, arricchisce l’altra (cosiddetto donatario), attribuendole un diritto o assumendo verso la stessa un obbligo.Il contratto di donazione è a titolo gratuito e appartiene all’ampia categoria delle liberalità.

La legge precisa che la donazione è un contratto a titolo gratuito. Questa espressione sta a significare che, a fronte della prestazione del donante non c’è nessuna controprestazione del donatario.

Quanti tipi di donazione ci sono?

Vengono normalmente distinte varie tipologie di donazioni. Possiamo distinguere, ad esempio, tra:

donazione diretta: si verifica quando una persona regala un bene, una somma di denaro o altro diritto a un’altra, senza uno scopo preciso. Ad esempio, un genitore intesta la casa al figlio o una somma di denaro necessaria ad un acquisto importante.

donazione indiretta: si verifica quando la donazione viene effettuata per uno scopo ben preciso, prendendo l’esempio di prima un genitore che fa un bonifico di 100mila euro sul conto corrente del figlio, con causale “Contributo per acquisto prima casa”. L’obbiettivo resta sempre lo stesso ma in questo caso essendoci una terza parte (il venditore non è il genitore ma una persona estranea), il genitore dona la somma di denaro per poter permettere al figlio di acquistare la casa (in questo esempio sarebbe la prima)

Si distingue tra:

donazione reale: quando si trasferisce, in tutto o in parte, un diritto del donante. Rientrano in tale categoria le ipotesi più frequenti, quali ad esempio le donazioni di immobili, denaro, azioni e partecipazioni sociali. È tale anche la donazione con cui un soggetto paga un debito per conto di un altro (donatario);

donazione obbligatoria: in cui il donatario acquista dal donante un diritto di credito all’ottenimento di una determinata prestazione. Si pensi a una società che abbia dei crediti nei confronti di terzi e che li ceda a un’altra società di proprietà dello stesso soggetto;

donazione liberatoria: quando il donatario viene liberato da un debito verso il donante.

Da chi possono essere effettuate le donazioni

Le donazioni per essere efficaci possono essere effettuate solo da soggetti dotati della capacità di intendere e di volere.

Pertanto, sotto questo punto di vista, non sono valide le donazioni eseguite da:

minori

persone che si trovano in condizioni di infermità mentale

inabilitati, cioè dai soggetti che per le loro condizioni mentali o fisiche non sono del tutto in grado di curare i propri interessi;

incapaci naturali ovvero da coloro che, pur non essendo stati interdetti, si trovano in una situazione d’incapacità d’intendere e di volere nel momento in cui devono compiere l’atto giuridico in questione

Come avviene la donazione?

La donazione è, nella gran parte dei casi, un contratto informale: può cioè essere perfezionata con la semplice consegna materiale del bene o del denaro, senza bisogno di documenti scritti o di manifestazioni espresse della volontà, tuttavia la legge prescrive che, per le donazioni di non modico valore è necessario recarsi dal notaio e stipulare un atto pubblico. Questa forma è necessaria per poter rendere legale la transazione e rendere conscio il donante degli effetti che la donazione avrà sul suo patrimonio. Così, ad esempio, se si vuol donare una casa o una consistente somma in banca è necessario:

recarsi da un notaio;

firmare l’atto pubblico di donazione in presenza di due testimoni

versare le imposte collegate alla registrazione dell’atto e, in alcuni casi, anche quelle sulla donazione.

Imposta sulle donazioni

L’imposta sulle donazioni funziona in modo diverso del legame tra le parti (donante e donatario) (bisogna tenere bene a mente che la legge mette dei valori minimi al cui scattare si dovranno versare delle imposte aggiuntive in percentuale al valore,  questo valore minimo viene comunemente chiamato franchigia) Dividiamo in due gruppi le tasse fisse e le imposte sulla donazione allo scattare della franchigia:

Le tasse fisse di registrazione sono:

imposta di registro, pari a 200 euro;

imposta di bollo, che ammonta a 230 euro;

imposta ipotecaria (detta anche imposta di trascrizione), che normalmente corrisponde al 2% del valore catastale dell’immobile,

imposta catastale pari all’1% del valore catastale dell’immobile. Va comunque precisato che se la donazione dell’immobile riguarda la prima casa, sia l’imposta ipotecaria sia quella catastale è fissa ed ammonta a 200 euro ciascuna;

Le tasse allo scattare della franchigia sono:

nelle donazioni tra coniugi o tra parenti in linea retta (nonni, genitori, figli): l’imposta è del 4% sul valore del bene ma scatta solo sul valore eccedente 1 milione di euro

nelle donazioni tra fratelli e sorelle: l’imposta è del 6% ma scatta solo sul valore eccedente 100mila euro.

 nelle donazioni tra altri parenti fino al 4° grado e affini fino al 3° grado: l’imposta è del 6% ma senza franchigia;

nelle altre donazioni : l’imposta è dell’8%.

Quando il beneficiario della donazione è un portatore di handicap, si applica una franchigia di 1,5 milioni di euro mentre l’aliquota dell’imposta segue le regole appena indicate, in base al rapporto di parentela (può quindi essere del 4, del 6 o dell’8%).

Si può revocare una donazione?

La donazione è irrevocabile salvo in due casi:

per ingratitudine

per sopravvenienza di figli

La revoca della donazione per ingratitudine ricorre quando il donatario si macchia di taluni fatti molto gravi nei confronti del donante, di solito corrispondenti a reati. 

La revoca della donazione per sopravvenienza di figli si verifica quando nascono o vengono concepiti figli del donante che questi non sapeva esistere al momento della donazione e perciò andrebbero a ledere la quota di legittima di quest’ultimo.

Revoca della donazione da parte degli eredi

I parenti del donante non possono impugnare la donazione sulla scorta del fatto che la stessa impoverirebbe il proprio familiare. Lo possono fare però alla sua morte entro 10 anni dall’apertura della successione. 

In tale circostanza, è possibile recuperare il bene nei confronti di eventuali terzi acquirenti o donatari a condizione però che non siano trascorsi più di 20 anni dalla donazione.

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ACCETTAZIONE TACITA DI EREDITÀ

Si definisce tacita l'accettazione che avviene a seguito di atti che presuppongono la concreta ed effettiva volontà di accettare l'eredità pur in assenza di una dichiarazione esplicita in tal senso. L'onere di dimostrare che un determinato atto implica accettazione tacita spetta a chi lo afferma.

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